Il cammeo napoletano  è un gioiello realizzato e  inciso interamente a mano su  una conchiglia, Cassis Madagascariensis (Sardonica) o Cassis Rufa (Corniola),  un gioiello realizzato in due strati di colore distinti, il che permette di isolare nitidamente dal fondo la figura in rilievo.

Cassis Madagascariensis (Sardonica)

Cassis Madagascariensis (Sardonica): e una conchiglia chesia  per la forma che per la struttura e completamente diversa dalla conchiglia cassis rufa, corniola. Ha una struttura più grande e colori che si alternano dal marrone per lo sfondo al bianco per lo strato superficiale,a differenza della cassi rufa,che va dai colori arancio al pesco.

    Torre del Greco

    Un'epoca può essere individuata intorno al 1830, ed è ai primi dell'ottocento che si annovera la presenza dei cammei a torre del greco, ad opera di un pugno di artisti romani, per antica tradizione esperti nell'incisione con pietre dure.

    E sono forse riconducibili a questi anni i primi esperimenti per realizzare piccoli bassorilievi dai frammenti di conchiglia, meno resistente da incidere 

    “L’arte della lavorazione del cammeo nacque nel lontano 1700. Le conchiglie arrivavano nella città partenopea dai paesi caldi come Madagascar, Caraibi, Seychelles ecc. La leggenda narra che un marinaio al porto di Napoli, quasi per gioco, con uno scalpellino da falegname scoprì che la coppa della conchiglia era calcarea, quindi facilmente lavorabile. Così comincio pian piano ad incidere il volto dell’amata e nacque il cammeo con l’immagine del profilo di donna”.

    Poi, nel corso degli anni, l’arte della lavorazione del cammeo venne trasferita da Ferdinando IV di Borbone dalla città di Napoli a Torre del Greco costruendo prima una fabbrica-laboratorio e successivamente una vera e propria Scuola.